Il contatto, un bisogno primario del neonato

Il tatto si sviluppa nell’embrione prima dell’ottava settimana di gestazione, quindi la sensibilità della pelle è una delle prime funzioni che si sviluppa e il contatto è il primo scambio, la prima comunicazione con l’esterno.

Harry Harlow, con i suoi esperimenti con le scimmie fù uno dei primi a dimostrare l’importanza del contatto per un adeguato sviluppo.

Egli aveva separato delle scimmiette dalla madre e le aveva chiuse in gabbia con due sostituti materni: uno di peluche, caldo e morbido che non forniva latte e l’altro freddo, metallico, ma che erogava latte.

Le scimmiette dimostrarono di preferire il surrogato di madre di peluche quando si sentivano minacciate e avevano bisogno di confortarsi, e ricorrevano invece al surrogato di madre metallico per soddisfare i bisogni alimentari. Venne così dimostrato che la necessità di contatto fisico è un bisogno primario e indipendente da quello relativo al soddisfacimento dei bisogni fisiologici, e che il legame di attaccamento madre-figlio è qualcosa di più che l’esito di un rapporto strumentale finalizzato all’ottenimento di cibo da parte del cucciolo.

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