Il massaggio e lo sviluppo cerebrale

Un articolo riguardante uno studio effettuato in Italia sul massaggio infantile, afferma “ Dieci minuti di massaggio e il bambino cresce meglio”, l’autore dell’articolo è Alex Saragosa, la rivista è il Venerdì di Repubblica, con data 29/05/09.

“I piccoli sottoposti al massaggio sviluppano più in fretta vista e attività cerebrale e mostrano meno stress. Lo dice una ricerca italiana condotta su venti bimbi prematuri. Il merito? Tutto di una molecola”.

Una ricerca condotta da un team di vari istituti, fra i quali la Scuola Normale di Pisa e l’Istituto di neuroscienze del CNR, guidato dal neurologo Lamberto Maffei, dice che il beneficio del massaggio riguarda anche lo sviluppo cerebrale dei piccoli.

Lo studio si è svolto su venti neonati prematuri (nati dopo 34-35 settimane di gestazione).

Dieci di questi sono stati massaggiati per 14 giorni (dieci minuti al giorno), dieci invece non hanno ricevuto il massaggio. Alla fine di questo periodo e poi ancora per tre, sei e dodici mesi dopo, i bambini sono stati sottoposti a diversi test.

I dieci neonati massaggiati avevano una vista più sviluppata, un accrescimento corporeo più rapido, una maggiore attività cerebrale (misurata mediante elettroencefalogramma) oltre che minori livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

Questo vantaggio di sviluppo si è mantenuto fino ad un anno di età, cosa assolutamente sorprendente, visto il brevissimo tempo di trattamento.

Studi paralleli sono stati poi condotti su ratti neonati, massaggiati con uno spazzolino da denti.

I test hanno evidenziato, come il tramite fra la stimolazione sensoriale tattile e lo sviluppo accelerato del cervello sembri essere una molecola proteica, L’igf1 (Insulin-like Growth Factor 1), prodotta dal fegato.

Questa sostanza, che ha un ruolo molto importante nel promuovere la sviluppo del cervello, era presente infatti in quantità maggiore del normale nel cervello dei ratti, ma anche nel sangue dei bambini.

A ulteriore riprova, gli scienziati hanno notato che, bloccando con i farmaci l’effetto dell’Igf1 nei ratti, i vantaggi del massaggio scomparivano.

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